Il 5 maggio ricorre la Giornata mondiale per l’igiene delle mani, istituita per sensibilizzare le persone e gli operatori alla prevenzione delle malattie infettive e al mantenimento di una buona salute.
Molti Paesi stanno dimostrando un forte impegno e progressi nel potenziamento delle strategie e delle azioni di prevenzione e controllo delle infezioni (Infection Prevention and Control – IPC) ma nel complesso i progressi sono lenti e insufficienti. Nel 2021, solo quattro Paesi su 106 (3,8%) disponevano di tutti i requisiti minimi per l’IPC a livello nazionale. In numerose indagini dell’OMS, la formazione e l’istruzione sono state le componenti più deboli dei programmi IPC in tutto il mondo, sia a livello nazionale che di struttura. Ciò si riflette nella mancanza di programmi di studio IPC standardizzati per i corsi pre-laurea (ad esempio medicina, infermieristica e ostetricia), e formazione in specializzazione post-laurea, che portano a un’erogazione discontinua della formazione IPC e alla mancanza di esperti e di percorsi di carriera per professionisti dell’IPC.
Ecco perché la Giornata mondiale per l’igiene delle mani si concentra sulla promozione della conoscenza e dello sviluppo delle capacità degli operatori sanitari e assistenziali attraverso una formazione e un’istruzione innovativa e di grande impatto sulla prevenzione e il controllo delle infezioni, compresa l’igiene delle mani.
La campagna dell’OMS
In occasione della Giornata dell’igiene delle mani, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha ripreso il messaggio del 2023 “Save lives: clean your hands” (Salva vite: igienizza le mani), per mantenere alta l’attenzione sull’igiene delle mani, soprattutto negli ambienti di assistenza e di cura, ma anche in comunità. È una procedura semplice e a basso costo, che, se eseguita in modo corretto, previene efficacemente la trasmissione di molte malattie infettive.
Il tema OMS della campagna per la Giornata mondiale per l’igiene delle mani 2024 è il seguente: “Perché è così importante ricordarci di lavare le mani?” Perché aiuta a fermare la diffusione di germi pericolosi negli ambienti di assistenza e di cura”.
Obiettivi della campagna:
- rafforzare e responsabilizzare gli attori del settore sanitario per potenziare le azioni volte a migliorare l’igiene delle mani e la prevenzione e il controllo delle infezioni presso il punto di assistenza
- promuovere la collaborazione della popolazione e delle organizzazioni verso l’obiettivo comune di ridurre al minimo il rischio di infezioni e di resistenza antimicrobica nell’assistenza sanitaria.
Come lavare le mani
Il lavaggio delle mani ha lo scopo di garantire un’adeguata pulizia e igiene delle mani attraverso un’azione meccanica.
Per l’igiene delle mani è sufficiente il comune sapone. In assenza di acqua si può ricorrere ai cosiddetti igienizzanti per le mani (hand sanitizers), a base alcolica.
Se si usa il sapone è importante frizionare le mani per almeno 40-60 secondi.
Se il sapone non è disponibile usare una soluzione idroalcolica per almeno 20-30 secondi.
I prodotti reperibili in commercio per la disinfezione delle mani in assenza di acqua e sapone (presidi medico-chirurgici e biocidi autorizzati con azione microbicida) vanno usati quando le mani sono asciutte, altrimenti non sono efficaci.
Inoltre è importante non abusare di questi prodotti, in quanto il loro uso frequente e prolungato potrebbe favorire nei batteri lo sviluppo di resistenze nei confronti di alcune sostanze contenute nelle soluzioni, oltre a indebolire le difese naturali della cute, aumentando il rischio di contrarre infezioni.
È importante lavarsi le mani:
Prima
- di toccarsi occhi/naso/bocca (per es., per fumare, usare lenti a contatto, lavare i denti, etc.)
- di mangiare
- di assumere farmaci o somministrare farmaci ad altri
Prima e dopo
- aver maneggiato alimenti, soprattutto se crudi
- aver usato i servizi igienici,
- aver medicato o toccato una ferita
- aver cambiato il pannolino di un bambino
- aver toccato una persona malata
- aver toccato un animale
Dopo
- aver frequentato luoghi pubblici (negozio, ambulatorio, stazione, palestra, scuola, cinema, bus, ufficio, etc.) e, in generale, appena si rientra in casa
- aver maneggiato la spazzatura
- aver utilizzato soldi
- aver toccato altre persone.
E’ buona abitudine, inoltre, tossire/starnutire nella piega del gomito, per evitare di contaminare le mani con cui successivamente si possono trasmettere i propri microrganismi (toccando ad esempio il cellulare, la maniglia di una porta, etc.).
Infine, si raccomanda di utilizzare fazzoletti monouso per soffiare il naso, possibilmente eco-sostenibili, e di smaltirli nei rifiuti, e lavarsi le mani, subito dopo l’uso.
Fonte: sito ufficiale World Health Organization